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Louvre

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Dio Horus

1069-664 a. C.

Originariamente, questa statua in bronzo del dio Horus era ricoperta di materiali preziosi: un intonaco placcato in oro utilizzato di solito per evocare le carni degli dei e delle incrostazioni di vetro o di terracotta. Questi materiali diversi mascheravano l'assemblaggio delle differenti parti del corpo in metallo, fuse con la tecnica della cera persa. In assenza di iscrizioni, lo stile e la tecnica sono stati utilizzati per datare l'opera, probabilmente risalente al Terzo Periodo Intermedio.

Questa statua, che rappresenta il dio Horus nella sua forma ibrida di uomo con la testa di un falco, faceva probabilmente parte di una scena con tre personaggi: Horus e Thot che affiancavano il faraone riversando su di lui acqua lustrale durante una cerimonia di purificazione. Tra le sue mani alzate, Horus reggeva il vaso, ora scomparso, contenente l'acqua del rituale.

La statua, fusa a cera persa in diversi pezzi poi unificati, è vuota, svuotata del suo nucleo di argilla. Le incrostazioni di pasta di vetro o terracotta colorata riempivano l'orbita dei suoi occhi, le ciocche della parrucca e le pieghe del perizoma. L'aspetto granulare della superficie del metallo suggerisce che le parti nude del corpo erano ricoperte da uno strato d'oro che evocava la carne del dio.

L'aspetto del personaggio è piuttosto rappresentativo dei canoni artistici del Terzo Periodo Intermedio: la silhouette è potente, sottile e slanciata, con il busto allungato dai pettorali alti e dalla vita stretta. È rappresentato stante, su gambe affusolate dalla muscolatura accuratamente modellata.

Durante questo periodo, i maestri del bronzo egiziani padroneggiarono abilmente tutte le tecniche della loro arte. Questa statua di Horus può essere considerata uno dei loro più grandi gioielli.

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