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Orsay

Non perdere nulla

Olimpia

Edouard Manet. 1863

Vediamo ora l'antagonista naturale della "Venere" di Cabanel. La famosa "Olympia" di Edouard Manet, realizzata proprio quello stesso anno, causò un grande scandalo nel mondo artistico, perché mostrava una donna nuda ma, al contrario di quella di Cabanel, reale, priva di un filtro mitologico e quindi più sensuale, quasi lasciva.

Olympia causò uno scandalo nel Salone del 1865 e, nonostante la sua evidente qualità artistica, fu etichettata come grottesca e ridicola. Manet reinterpretò il tema classico del nudo femminile facendo un chiaro riferimento alla "Venere" di Tiziano, alla "Maja desnuda" di Goya e a "L'Odalisca" di Ingres. L'Olympia è la nuova musa contemporanea, non una donna mitologica e lontana, ma una donna reale, in questo caso una prostituta.

Non solo l'attitudine tranquilla e lo sguardo diretto di questa donna fu una provocazione per la società dell'epoca, ma anche la messa in scena fu uno scandalo, perché rappresenta una serva di colore che porta alla protagonista dei fiori, probabilmente di un cliente, forse quella stessa persona che ora Olympia sta guardando!

Manet è conosciuto come uno dei padri dell'impressionismo, anche se non si è mai definito facente parte di questo movimento: l'idea dell'artista era di cambiare l'arte classica dall'interno per realizzare uno stile più contemporaneo. Cercò varie volte di farsi accettare dal Salone delle Belle Arti di Parigi, mentre non partecipò mai a nessuna delle 8 mostre degli Impressionisti.

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