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Vatican Museums

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Apoxyomenos

Copia romana da Lisippo, 330-320 a.C. circa.

L'Apoxiomenos è il nome greco per il raschietto, l'oggetto che il giovane atleta teneva in mano. Oggi chiaramente mancano alcune parti di questa scultura. Tuttavia, se tutte le parti fossero al loro posto, potremmo vedere uno dei temi tradizionali e preferiti della scultura Greca: l'atleta che dopo l'esercizio fisico si deterge dal corpo la polvere, il sudore e l'unguento con il piccolo strumento curvo che i romani chiamavano anche strigile.

Ci sono diverse varianti di Apoxiomenos che sono state scoperte nei vari scavi archeologici. Quello che stai osservando, l'Apoxyomenos dello scultore greco Lisippo, è l'unica copia romana e la più completa di questo tipo. La maggior parte degli storici dell'arte sostiene che sia una copia di un'altra statua in bronzo perduta dell'antica Grecia fatta da Lisippo nel IV secolo a. C.

La scultura fu scoperta nel 1849 nel quartiere romano di Trastevere. L'anno seguente l'archeologo tedesco August Braun riconobbe nella statua la copia di un bronzo di Lisippo descritta da Plinio il Vecchio nella sua "Storia Naturale". Secondo Plinio, l'imperatore Tiberio stesso l'avrebbe fatta trasportare nella sua stanza.

Osservando la statua rimaniamo colpiti soprattutto dalle sue dimensioni. Misura 2,05 metri di altezza. Ha subito diversi restauri, alcuni dei quali sono poi stati rimossi. L'unico restauro rimanente è il rifacimento di una delle sue mani. Ti invitiamo a girare intorno all'opera per osservarla meglio. È infatti una scultura fatta per essere vista a tutto tondo. Vi è anche l'uso del contrapposto, una posizione che da' un'impressione di movimento a tutto il corpo. La figura è rappresentata in piedi con tutto il peso del corpo sostenuto su una gamba, mentre l'altra è a riposo, spostata su un lato, ricevendo solo una parte del peso del corpo.

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