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Vatican Museums

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Deposizione

Caravaggio, 1604

Questo capolavoro fu commissionato da Girolamo Vittrice per la cappella di famiglia a Santa Maria in Vallicella a Roma. Caravaggio in realtà non rappresentò la Deposizione in modo tradizionale, dal momento che il Cristo non è descritto quando viene portato giù nella tomba, ma al contrario quando, in presenza di donne devote, è deposto nel sepolcro da Nicodemo e Giovanni, che poi chiudono la tomba con una pietra. Intorno al corpo di Cristo sono collocati la Vergine, Maria Maddalena, Giovanni, Nicodemo e Maria di Cleofa, che alza le braccia e gli occhi al cielo in un gesto di drammatica tensione.

Questo è un dipinto che raffigura il lutto. Il nostro sguardo è attratto dalle ombre e il nostro orecchio sembra udire il drammatico lamento di Maria di Cleofa, in contrasto all'emozione contenuta della Vergine.

Quest'opera fu una delle pochissime realizzate da Caravaggio a raggiungere un consenso unanime, suscitando l'ammirazione anche dei critici contemporanei del pittore. Esiste anche una copia di questo dipinto realizzata dal pittore fiammingo Rubens. Un altro dettaglio interessante è il fatto che di solito in quel tempo i Cristi erano rappresentati dai pittori italiani in una posizione forte, di sfida, come se volessero enfatizzare l'incapacità di Gesù di provare il dolore. Caravaggio invece rappresenta un Cristo inerte, con le braccia che ricadono mollemente verso il suolo, le vene dilatate e le mani segnate dalle stigmate. Dio è venuto sulla terra ed è morto per noi, riconciliando l'umanità con il Cielo.

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